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domenica 6 luglio 2008

Può succedere un altro “quarantotto”?

In dottrina il dibattito circa l’inizio dell’età contemporanea è tuttora acceso. Alcuni sostengono inizi con la rivoluzione francese nel 1789, altri dal 1848 con i moti rivoluzionari. Eric Hobsbawn addirittura sostenne che l’inizio dell’età contemporanea coincidesse con il periodo della costituzione dell’URSS, dalla rivoluzione russa del 1917 che destituì lo tsar fino al 1989 con il crollo del muro di Berlino ed il seguente scioglimento dell’Unione Sovietica, in una visione tipicamente e radicalmente comunista. Convenzionalmente però si preferisce partire dal 1815, anno del congresso di Vienna, per giungere al 1848, il quale segna un momento di svolta nella storia europea dell’ottocento. Quasi tutti gli stati europei furono vittima di moti rivoluzionari che modificarono l’assetto geopolitica anche se dopo però tutto parve tornare come prima. In realtà la rivoluzione modificò l’interno della società.

Tocqueville in tale periodo alla camera dei deputati affermò che “l’Europa sembrava un vulcano dormiente”, ossia il 1848 è un anno di tumulto, di problemi sociali e politici, furono rivoluzioni che non nacquero all’improvviso ma furono premesse, i singoli eventi analizzati singolarmente in realtà fanno capire che era tutto nell’ordine delle cose. Le rivoluzioni risalgono già al periodo della rivoluzione francese, nel quale si affermarono tre principi fondamentali:

v il principio della sovranità nazionale, la nazione è vista come fonte del potere politico, rappresentando una svolta epocale perché prevedeva una rottura col passato e soprattutto con il principio di potere derivato da dio, ossia abbatte l’assolutismo. La sovranità diventa la base di legittimazione.

v il principio di uguaglianza fra gli uomini, affermando e tutelando i diritti che l’uomo ha per natura.

v principio di autodeterminazione dei popoli, senza esser soggetti a dominio straniero, i popoli possono creare uno stato e non dipendere da un’altra potenza statale.

Ora come ora, data la situazione politica italiana e l’ordine politico mondiale, può accadere che scoppi di nuovo qualcosa? cosa c’è nell’aria? cosa si può fare per cambiare e trovare una soluzione concreta alla crisi attuale?

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