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martedì 15 luglio 2008

La Costituzione greca: nuovi principi su vecchi istituti

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ha un potere molto forte attuato per affrontare le crisi. A lui sono conferiti poteri di eccezionale ampiezza. E’ il dominus dei rapporti costituzionali. Ha poteri di convocazione e scioglimento del governo senza obbligo di consulto ministeriale. Ciò delinea una notevole riproduzione di alcune parti della costituzione francese del 1958 inserita nella costituzione greca. Per l’appunto si tratta di una repubblica presidenziale o semipresidenziale.

Vi è una deviazione rispetto al potere parlamentare iberico nella revisione costituzionale del 1986, che sancirà una riforma vera e proprio del testo fondamentale per eliminare i super poteri ampliati dalla carte del 1975. I presidenti tuttavia non hanno mai fatto uso di tali super poteri per evitare un altro colpo di stato militare. La forma di governo parlamentare del 1986 (che ha appunto messo fine al ruolo primordiale del presidente della Repubblica) è caratterizzata dalla figura centrale del PREMIER (il primo ministro). Il premier è nominato dal presidente della Repubblica secondo la procedura inserita dalla costituzione stessa. In genere deve essere il capo del partito che ha conseguito la maggioranza nel partito vincitore. Il sistema elettorale è un sistema proporzionale. Vi sono due grandi partiti che si alternano alla guida del paese. Abbiamo avuto quindi il passaggio dal semipresidenzialismo al parlamentarismo con una preminenza del premier. Il parlamento greco è monocamerale per tradizione storica (esiste solo la camera dei deputati), il quale procede alla elezione del capo dello stato.

La PARTE II della costituzione è dedicata ai diritti fondamentali. Il testo è ipertrofico, lontano dalla definizione classica di costituzione, in quanto va oltre la semplice definizione di principi ma vi sono dettagli minuziosi su ogni situazione giuridica.

L’articolo 1 e 2 stabiliscono il principio della dignità umana e lo sviluppo della personalità. Vi è una lista di diritti costituzionali e anche di diritti sociali non contemplati in precedenza ne con una disciplina di tali termini. Si è sentita quindi l’esigenza di scrivere tutto nero su bianco.

La costituzione greca è composta da solo 121 articoli ma è una costituzione lunghissima. Con la revisione del 2001 diventa ancora più lunga, molto più ampia di quella precedente (75 articoli sono modificati), non solo per quanto riguarda i rapporti fra i poteri dello stato nel processo di controllo, non intacca nuovamente le scelte di base della costituzione dal punto di vista formale ma in senso materiale (insieme di principi e regole di una società). Vi è un allargamento del testo alla realtà storica riscontrabile anche in altri paesi come la Svizzera ed il Portogallo, ossia si tratta di un aggiornamento alla realtà contemporanea. Di conseguenza vengono inseriti NUOVI DIRITTI, si ha la positivizzazione di nuove forme di tutela di diritti. Si ha un aggiornamento alla realtà, vi è la costituzionalizzazione dei diritti di terza generazione, vengono riconosciute nuove forme di tutela di diritti, vi è la centralizzazione di principi di interpretazione delle norme costituzionali sui nuovi diritti quali il diritto di protezione sui dati personali o il diritto del singolo alla tutela dell’ambiente, la tutela dell’identità genetica, la protezione da interventi biomedici, il diritto all’informazione ed il diritto di partecipazione nella cosiddetta società di informazione.

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