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sabato 5 luglio 2008

La divisione dei Poteri e il ruolo del diritto vivente

POTERE LEGISLATIVO: POTERE DI FARE LE LEGGI

POTERE ESECUTIVO: POTERE DI APPLICARE LE LEGGI

POTERE GIUDIZIARIO:POTERE DI GARANTIRE IL RISPETTO DELLE LEGGI

Ai tre poteri principali stabiliti da Montesquieu si aggiungono il POTERE COSTITUENTE, il POTERE DI REVISIONE COSTITUZIONALE ed il POTERE DI INDIRIZZO POLITICO.

L’attività legislativa e di applicare le leggi prima era uguale, in mano al re a agli organi che lo affiancavano. Quando il potere del monarca, in modi diversi a seconda degli ordinamenti (in GB con una rivoluzione graduale, in Francia con una drastica Rivoluzione) non è più assoluto, inizia a dover rispettare le decisioni del Parlamento, si attua la distinzione tra chi fa le leggi e chi le esegue. La monarchia quindi diventa sempre più simbolico, un fattore di tradizione, una garanzia di unità. Due dei suoi poteri non sono più nelle sue mani ma sono conferiti ad altri organi (anche se una parte formale rimane).

(Re Baldovino si rifiutò di firmare la legge sull’aborto in Belgio, in quanto era fedele alla religione cattolica, ma non poteva porsi in conflitto con il Parlamento e nemmeno con se stesso, allora vi fu il vuoto politico per un giorno e si dimise, lasciando vuoto il trono. La legge fu firmata dal Primo Ministro del Belgio.).

Il potere giudiziario in passato era confuso con gli altri due e spettava al re di decidere sulle controversie. (Nel senato francese, il quale funzionava come corte, il potere giudiziario era confuso con quello legislativo). Tuttavia i giudici non fanno le leggi, devono esser indipendenti dal potere esecutivo, devono essere imparziali. (ma la distinzione è messa in dubbio, in quanto vi sono decreti legge emanati dal governo in caso di emergenza, una tipica caratteristica italiana. In altri ordinamenti ciò non esiste come ad esempio negli USA, nel quale il governo ha più importanza che in Italia, quindi non c’è bisogno di tale forma di legge).

La corte costituzionale ha un ruolo importantissimo anche nei casi di confusione dei poteri perché essa controlla la legittimità costituzionale.

Le fonti: il potere legislativo produce leggi. Il regolamento deve esser subordinato alla legge ma il potere esecutivo non è subordinato al potere legislativo, ma ovviamente deve comunque rispettare la legge. La legge a sua volta deve rispettare la costituzione. La costituzione deve rispettare i principi generali internazionali.

La dottrina è l’elaborazione dei giuristi, elemento essenziale per comprendere gli scritti. Essa deve individuare la ratio di ogni decisione e coordinarla nel sistema o denunciarne l’illegittimità, e su essa perciò vi è una responsabilità enorme circa la cultura e l’evoluzione di uno stato a livello giuridico.

Assieme alla dottrina assume un’importanza rilevante l'interpretazione , la quale si attua in qualsiasi situazione, ed una norma costituisce proprio il frutto stesso di essa, in quanto senza interpretazione non c’è diritto, il diritto positivo deve sempre essere interpretato.

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