Approvato il primo nel 1979 ed è stato in vigore fino al 2006. Era abbastanza breve mentre quello del maggio 2006 è molto lungo.
Articulo 3:
1. La lengua propia de Cataluna es el catal6n.
2 . El idioma catalan es el oficial de Catalutia, asi como tambidn to es el castellano, oficial en todo el Estado espanol.
3.
4 . El habla aranesa sera objeto de ensenanza y de especial respeto y protecci6n .
La lingua propria della Catalogna è il catalano cosi come lo spagnolo è la lingua ufficiale della Spagna.
(si porta speciale rispetto per la lingua aranesa, una minoritaria nella Catalogna stessa).
(in una famiglia spagnola vi sono sempre varie lingue parlate. Vi è un grande bilinguismo).
La maggior parte dei catalani è bilingue, il 95% capisce il catalano e almeno l’80% lo scrive, anche I più anziani non lo scrivono più bene in quanto hanno fatto scuole spagnole.
In Catalogna oggi invece c’è solo una scuola e lo spagnolo viene studiato come materia, le lezioni sono in catalano, ed il casigliano è semplicemente una lingua straniera.
Lo statuto del 1979 non dice niente di specifico per stabilire il confine tra le due lingue, mentre nel 1983 viene emanata
Il catalano esiste solo in Catalogna, e se dovesse sparire, sarebbe in via definitiva perché esiste solo in questo territorio. Per questo lo si vuole preservare.
Alcune proposte volevano addirittura infliggere sanzioni a chi non usava il catalano ma non sono state attuate perché considerate troppo estreme. Le imprese devono comunque fare il massimo per far capire a chi assume la lingua catalana.
Sentenza 82, 83, 84/1986
Sentenza 96/1991
Sentenza 74/1989: stabilisce di chi è la competenza tra la comunità autonoma e lo stato sulla disciplina della lingua. E’ una competenza dai contenuti minimi della istruzione allo stato in base agli articoli 148 e 149 della costituzione spagnola.
Aznar fece un decreto sui contenuti minimi riguardo l’istruzione.
Sentenza 337/1994:Una serie di decreti della Catalogna ha trasformato una scuola catalana non in una bilingue bensì in una scuola in cui si insegna anche lo spagnolo visto come materia. Alcuni genitori allora hanno fatto causa perché vi deve essere libertà di scelta nella lingua.
Il tribunale invece dice che non c’è nessun diritto fondamentale di scelta della lingua. Bisogna solo poter capire ciò che viene insegnato. Chi viene da fuori deve per l’appunto essere aiutato ed assistito. Per quanto riguarda lo spagnolo c’è il diritto di usarlo, non è vietato. Il professore inoltre usa la lingua che preferisce. Gli studenti hanno il diritto di rispondere anche in spagnolo oltre ovviamente al catalano.
Negli scritti è la stessa cosa, si può scegliere come rispondere. Quindi è tutto in catalano nelle scuole (anche nella pubblica amministrazione), lo spagnolo c’è se lo chiedi, mentre nei tribunali è il contrario, tutto è in spagnolo e si può richiedere il catalano.
La sentenza del 1994 accetta le idee di molti studiosi attuata per dimostrare una tesi fatta proprio dal tribunale e guardando agli altri modelli di altri paesi, da ciò l’importanza del diritto comparato che esamina dinamiche diverse confrontandole con quelle proprie.
Vi sono però materie riservate elusivamente allo stato.
Una sentenza del 2000 però afferma che i giudici che vanno in Catalogna non hanno l’obbligo di sapere il catalano, ma guadagnano punti se lo sanno.
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