Federalista ottocentesco: Pii Margaill (sarà presidente della repubblica) e Almiral (un ideologo) saranno due esponenti della particolare forma istituzionale federale del catalinismo filospagnolo.
Si attua un federalismo diviso in 4: area catalana, spagnola, basca e portoghese.
Si vuole creare una federazione iberica in aree linguistiche.
Dal novecento in poi il catalano diventa più innovativo ma conservatore nelle tradizioni. Nasce un governo spagnolo appoggiato dai catalani (stessa situazione del governo Berlusconi con Lega e AN nella stessa coalizione) con capo di governo Maura, che governa insieme ai catalani.
Nel 1931 prevale l’ala del nuovo partito catalano, ideale e federalista che abbraccia una idea di Spagna e tale partito va al potere prima in Catalogna e poi anche in Spagna. Il generale De Rivera però fa un colpo di stato e va al potere. Viene varata la seconda repubblica spagnola, ma qualche mese prima era già stata fondata
La guerra civile però porterà alla vittoria Francisco Franco (forze antirepubblicane) che instaurerà una lunga dittatura, feroce all’inizio, molto più morbida in seguito. Il re se ne andrà e tornerà nel alla morte del dittatore.
Nel 1978 viene promulgata la costituzione che colloca insieme il decentramento e la democrazia, reinstaurando
Il titolo ottavo crea le regioni e le comunità autonome. Si attua quindi un cambio “rivoluzionario” e si passa dalla dittatura di Franco ad una democrazia con decentramento. I problemi circa i paesi bassi però ancora oggi non sono stati risolti. Quella del 1978 però è una costituzione di grande successo ed ha fatto passare
Articolo 2:
La costituzione non dice quali siano le nazionalità e le regioni, dice i territori con certe caratteristiche, se lo decidono, possono formare delle comunità autonome, quindi è vaga, è un sistema flessibile dal basso.
Il libro del catalanismo conservatore è il “nationalitat catalana” di Enric Prat de
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