Il soggetto di diritto internazionale è un soggetto pieno, ma non tutti gli stati lo sono. Anche lo stesso individuo può esser considerato un soggetto di diritto internazionale, può avere una personalità giuridica riconosciuta dall’ordinamento sopranazionale.
Il popolo è uno degli elementi costitutivi dello stato, le cui prime forme espressive risalgono allo ius naturale, lo ius gentium.
I rapporti fra gli stati non sono nati come li intendiamo oggi. I primi rapporti fra unità organizzate sono stati rapporti di forza per il predominio del territorio, oppure rapporti di cooperazione (uno stato eccelleva nella ceramica ed un altro nella caccia, quindi si cooperava per aver migliori risultati).
Il diritto internazionale viene suddiviso in tre periodi:
1. PERIODO DELLE COESISTENZE: il diritto si occupa solo delle regole della coesistenza fra stati
2. PERIODO DI COLLABORAZIONE: si individua uno scopo comune da perseguire per far giungere gli stessi soggetti all’obiettivo comune
3. PERIODO DI COOPERAZIONE: l’aspetto collaborativi non è eventuale o sporadico, ma è istituzionalizzato e costituito, e ha portato alla nascita di entità peculiari definite comunità sopranazionali dalla dottrina.
I rapporti fra stati si sono in seguito avuti bilateralmente, ossia quando il capo di un’entità organizzata ha la necessità o l’opportunità di aver contatti con un altro capo, è necessaria la propria fiducia la quale aveva un incarico limitato nel tempo e nell’oggetto. Nasce quindi il concetto di AMBASCERIA, che sarà l’anticamera dell’ambasciata. Essa è costituita dall’invio presso l’altro stato con il quale si vuole avere contatti di una rappresentanza stabile, che non ha limiti di tempo per la sua funzione. Non si basava sul singolo individuo, ciò che conta è l’apparato che rappresenta. Tuttavia questo sistema può andar bene se vi sono solo due stati, se ce ne sono di più si adotta un procedimento diverso. Nasce dunque la prima forma multilaterale nelle relazioni internazionali, il CONGRESSO, LA CONFERENZA DIPLOMATICA. Se gli altri stati erano interessati alle trattative e agli affari posti all’ordine del giorno, mandavano dei rappresentanti, in tal modo tutti gli stati partecipavano alle trattative. Era quindi l’unico modo per comunicare e discutere insieme fra più stati, dando vita ad una forma di collaborazione.
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